Quando viaggio ogni mattina verso l'ufficio, mi fanno compagnia quei buoni propositi dei quali non ricordo nemmeno una traccia quando di ritorno - mediamente dopo oltre dodici ore - parcheggio il mezzo sotto casa. Sia in auto o scooter, fantastico su ciò che avrei voluto fare nella vita. Sui luoghi nei quali vorrei rifugiarmi. Sogno i libri che avrei voluto scrivere. Immagino quali sentieri avrei percorso se avessi preso una decisione opposta. Confondo sogni e realtà, un po' come i "vecchi" disegnati da Francesco Guccini che "subiscon le ingiurie degli anni perchè non sanno distinguere il vero dai sogni." Così, capita di fare bilanci di vissuto. Nessuna esenzione per le passioni della vita: il chalcio, il baseball, la musica, il cinema, la lettura, la scrittura, i funghi, i cavalli. Passioni diventate "sfilacciate come garze stese contro il secco cielo autunnale" tanto per continuare con il Guccini. Uno sfondo autunnale, quello che ho scelto per dare colore a queste pagine. Un titolo - ottava corsa - che vuole essere un omaggio agli ultimi. Spesso gli anziani senza futuro. Sogni frantumati come i miei. Promesse non mantenute. Gladiatori all'ultima spiaggia. Ammucchiate di sofferenza in un miglio di categoria G o reclamare: in pista per quattro monete. Portatori di speranza per disperati in cerca di "rientro" dopo una giornata storta. Quelli che nemmeno il tempo di tagliare il traguardo che si spengono le luci. Quelli che hanno dato speranza a tanti piccoli proprietari. Quelli dirottati negli anni novanta a correre di mattina. Quelli ai quali il tempo ha giocato un brutto scherzo. Quelli che chissà che fine gli hanno fatto fare. Nasce per loro o per campioni di passaggio, questa raccolta di ricordi per fermare il tempo. Un tempo in cui tutto era o sembrava migliore. Un tempo in cui la miseria non ha impedito di coltivare sogni e speranze. Un blog scritto senza regole, senza una cronologia ben definita, senza una chiara logica. Un blog scritto seguendo i ricordi. Quelli che mi accompagnano quando vado in ufficio e che si spengono con le luci della sera. Ricordi fissati con le mollette come panni ad asciugare sui fili di uno stendino. Ricordi che potremo vivere insieme.
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