venerdì 26 dicembre 2014

26.12.1985: il "Turilli" di Antonio Macchi


Sono passati ventinove anni. Eterni per qualcuno. Troppo brevi per chi si sente ancora un ragazzino. E lo specchio è lì - come una spina nel fianco - a farti capire che in realtà sono passati per davvero. Forse, il regalo più bello della storia dei regali. Il 25 Dicembre 1985, un giorno prima del "Turilli", sotto l'albero c'è un videoregistratore. Ne avevo solo sentito parlare. Un Panasonic con audio dub: ovvero la possibilità di incidere una musica o un commento sopra l'audio originale. Un giorno prima del Turilli. Edizione numero 27. La prima corsa che registrerò per poi rivederla un milione di volte. Quella di Classy Rogue. Quella del record della corsa. Quella del due di picche a Micron Hanover.
Mica uno qualunque. Quel Micron che un mese dopo finirà terzo nell'Amerique di Ourasi e Mon Tourbillon. E' il Turilli di Antonio Macchi che improvvisa da un capo all'altro - con la perizia del migliore - l'allievo di William Casoli. E' la sorpresa delle sorprese che porta in prima pagina un driver da "ottava corsa". Uno di quelli che vivono alla giornata di quel che c'è da fare. Nessuno prima - provenienza dal basso - nell'albo d'oro della corsa. Dopo di lui - nel 1991 - Gabriele Marani e Fiddler Hanover. Poi, forse nessuno. A dimostrazione che si può vincere una classica partendo dal lavoro quotidiano. E la si può vincere da catch: termine che nell'ottantacinque era più o meno sconosciuto alle nostre latitudini. "Tonino" ha lasciato i suoi cari ed il suo mondo nell'ottobre del 2008. Modenese, di una scuola buona per quell'umile mestiere. In tempi nei quali era forse più logico e conveniente fare altro. Un ricordo da stringere forte e da abbracciare con nostalgia e rimpianto per tutto quello che di buono abbiamo saputo rovinare. E siano accettate le mie scuse per non avere una foto diversa da quella di Classy con il suo preparatore in sulky. Il video però ce l'ho ancora e guai a dimenticarsene.