martedì 28 maggio 2019

C'era una volta (2)


di Alberto Giubilo* (seconda parte)

Nella grande platea pavimentata a quadrelle, grigie come il cielo milanese d'inverno, crepitavano i fuochi in grandi bracieri, d'un liberty non pretenzioso, spontaneo - vorrei dire - come tutto quanto allora si faceva: col lavoro e l'olio di gomiti. Mario Locatelli, quanto a orario, non temeva contestazioni di dipendenti. L'esempio, insomma. Tra una corsa e l'altra, la gente, programma e giornale alla mano, studiava la corsa. Si scaldava le mani.
Dopo, il fuoco era ravvivato dalla carta dei biglietti perdenti. Quasi tutti purtroppo, come oggi. Nelle giornate umide di nebbia la carta mandava nell'aria spirali di fumo acre, come dalle concimaie. Il San Siro dei fuochi.

Quando già i grandi bracieri erano un ricordo, un giorno dell'inverno 1972 venne a San Siro Alain Delon. Quando arrivai all'ippodromo fu l'assedio. Le "fans" del bellissimo mi promisero le cose più invitanti perché le portassi con me sul palco della TV: s'era sparsa la voce che avrei intervistato l'Iglesias del tempo. In realtà era così; ma la cosa rimaneva dubbia. Alain Delon non aveva mai concesso un'intervista in diretta TV, in campo ippico; ma Walter Baroncini, suo amico, mi aveva assicurato che "da me" sarebbe venuto. Quando già avevo detto, passato il tempo stabilito, che avrei avuto un ospite di eccezione; ma, che, oramai, se non veniva, era tanto peggio per lui, Alain arrivò. Fu di estrema cordialità. Riuscii, fatto forse unico, a far parlare anche Renato Salvadori

Ero sommerso da ragazze che, per toccare "lui", toccavano me. Poi venne il San Siro dei cristalli. La gomma al posto del cemento, per camminarci. Le scale mobili. Il tappeto di Alì Babà. Il riscaldamento senza carbone e pezzi di carta. Le donne non più con manicotti alla Duvonic da Maitteleuropa. Di una eleganza diversa, senza concessioni alle perdite di tempo di stringhe da sciogliere su un vitino non più da vespa. Il San Siro dei cristalli bruniti, della pista sempre più veloce, dei due anni italiani che volano. La pista dell'Europa, della Fiera, del Nazioni. Dell'Orsi Mangelli. Della corsa di oggi, insomma, che abbraccia col nero e il granato del "Conte Paolo", il passato e il presente. I fuochi, i cristalli. Che verrà appresso?

PRIMA PARTE

* Alberto Giubilo (Roma, 13 dicembre 1917 – Roma, 15 maggio 1997) è stato un giornalista e telecronista sportivo italiano. È stato la voce dell'ippica (galoppo,trotto, equitazione) dal 1946 al 1997.

Pubblicato il 1 Novembre 1984 sul programma ufficiale del convengo di San Siro.