domenica 26 maggio 2019

Minou du Donjon o Lutin d'Isigny ?


Ho provato a ricostruire. Me lo disegnò sicuramente Eliana. Uno dei miei rari "amori" giovanili. Era affascinata da tutto quello che mi piaceva ed erano tutte cose a lei sconosciute: come le corse dei cavalli. Era l'estate del 1985. Vasco portava in tour "Cosa Succede in Città" e durante un concerto alle Bettole raccontai ad Eliana la mia passione per le corse al trotto e di come in quell'ippodromo - seduto sulla staccionata del prato - mio padre mi teneva stretto a veder correre i cavalli della Fert, della Spighe d'Oro, della Ticino, di Vittadini, di Boesso.
L'idolo di mio padre era Saverio Pacifici di cui mi raccontava tutte le imprese con quella rabbia perché i suoi amici del '33 non volevano ammettere che fosse il migliore.

In tribuna ci andavamo solo qualche volta la mattina: quando papà non aveva il turno mi portava a vedere gli allenamenti con un suo amico che conosceva tutti i cavalli anche senza numero, anche senza giubba. Conosceva anche i nomi di chi li lavorava. Uno spettacolo. 

Eliana, comunque, un giorno mi regalò questo disegno. Ora, sono certo che si tratti di uno dei due, ma non ricordo quale fra Minou du Donjon e Lutin d'Isigny. Il disegno l'ho trovato mentre facevo passare vecchi giornali di corse in un momento di bisogno d'affetto. C'è chi mangia la Nutella. C'è chi soglia vecchi libri o riviste sportive e musicali. Non è il ricordo più bello che ho di Eliana. Però è un bel ricordo.