martedì 5 febbraio 2013

5 Febbraio 1995: domenica senza sport

Domenica 5 Febbraio 1995. Sono passati diciotto lunghi anni. Da cosa ? Dalla domenica senza sport promossa dalle massime autorità dell'azienda Italia per protestare contro la violenza (negli stadi). Una pausa di riflessione che ha fatto un baffo all'ippica nazionale, decisa a non cedere soldi e credito alle lusinghe di chi avrebbe voluto coinvolgerla nello stop. A San Siro si sono staccati oltre 5700 biglietti (più del doppio di una domenica con il calcio) e il Totip - in assenza del Totocalcio - fa registrare l'84% in più rispetto alla domenica precedente. Primi segnali sugli effetti devastanti che le scommesse legali sulle partite di calcio avrebbero portato negli anni a venire.
Agenzie, allibratori e società di corse rastrellano cifre di vitale importanza per il settore che già inizia a perdere credito, zoppicando senza una guida verso l'irreparabile. Ci sono una quindicina di gradi al sole. Qualche nuvola. L'ippodromo è una giostra di colori. Lo resterà ancora per poco.

"Mi vien da ridere quando sento dire in tono schifato che da noi manca una cultura sportiva. Lo affermano le stesse persone che si sono opposte per anni al varo di una legge quadro sullo sport che ancora ci manca. Non esiste una politica sanitaria e sociale del settore. Chi dovrebbe occuparsi dell'attività motoria dei cittadini che non ambiscono a vincere medaglie ma vorrebbero divertirsi e tenrsi in esercizio? Se non esiste cultura sportiva è perché abbiamo investito enormi risorse per vincere qualche medaglia, pagando centinaia di milioni gli atleti che figuravano come dilettanti. Perché tutto è perdonato a chi vince e nulla allo sconfitto."

(Giorgio Tosatti - Corriere della Sera - Lunedì 6 Febbraio 1995)