mercoledì 6 febbraio 2013

Flutter



Negli anni ottanta, più che nei novanta, i cosiddetti “routiners”, ed in particolar modo il proprio staff, potevano togliersi la soddisfazione di correre di fronte ad un pubblico da stadio. Con il passare degli anni è poi prevalso il sentimento di accorpare nelle giornate di GP molti appuntamenti (quasi) tutti riservati a cavalli di categoria. Il giorno del primo successo in carriera di FLUTTER, sulle tribune di San Siro c’erano più di 15.000 spettatori (12.000 paganti, gioco per un miliardo e trecento milioni di lire) accorsi per vedere all’opera i migliori indigeni di quattro anni ed un pugno di internazionali nel classico Gran Premio D’Europa (31-Marzo 1986). A margine del primo piano di Indus nei confronti di uno stoico Ercole AC, tutti i vincitori hanno corso sotto l’1.20 e dei 36 cavalli andati a premio ben 14 hanno migliorato il proprio record. Tutti tranne uno.
Quel DASTIN FERM capace di coprire i 2520 metri ai nastri del Premio Dolzago a media comunque discreta di 1.21.2 nelle mani del fido Aleardo Dall’Oglio. Tornando a FLUTTER, il tre anni di Luciano Pasolini ha coperto il miglio a media record di 1.19.9 dopo aver percorso la curva in terza ruota ed essere passato (netto) sul calo del leader Friulano (S.Brighenti). Vincere di fronte ad un pubblico simile, fu impresa irripetibile, per il figlio di Lucky Hill ed anche per il suo interprete. Molta gente – come da standard – aveva già lasciato l’ippodromo quando in “G” il castrone Castrocaro (Some Fire e Cabby) chiuse la propria fatica in 2.07.2 davanti ad un altro gladiatore di quel tempo: Attopeu (V.Torrente). Per Gastone Fabio Fulici la soddisfazione del successo e il rimpianto per averlo ottenuto con la secondaria (quasi) vuota.

FLUTTER (m.b. 1983 Lucky Hill e Berarda) Scuderia del Ricciolo